lunedì 30 marzo 2009

Italy: Fascism's shadow



Silvio Berlusconi's central objective as Italian prime minister has long appeared to be dazzlingly and shamelessly obvious. Ever since he strode into the political vacuum created in 1993 by the simultaneous government corruption scandal on the right and the collapse of Italian communism on the left, Mr Berlusconi has used his political career and power to protect himself and his media empire from the law. During the longest of his three periods as prime minister, Mr Berlusconi not only consolidated his already strong grip on the Italian media industry - he now owns around half of it - but passed legislation granting him immunity from prosecution. Then, when that law was ruled unconstitutional, the newly re-elected Mr Berlusconi brought it back in a new guise last year and has had it successfully signed into law.

Mr Berlusconi's success owes something to his own audacity and quite a lot to the deepening weakness of his opponents. The Italian left, in particular, has failed to mount an effective opposition. Yet Mr Berlusconi's latest action - the merger into his new People of Freedom bloc, completed yesterday, of his own Forza Italia party with the Allianza Nazionale which derives directly from Benito Mussolini's fascist tradition - may leave a more lasting mark on Italian public life than anything else the populist tycoon has done.

Unlike postwar Germany, postwar Italy never properly confronted its own fascist legacy. As a result, while neofascism has never seriously resurfaced in Germany, in Italy there were important continuities - inherited Mussolini-era laws and officials and the postwar rebirth of the renamed Fascist party among them - in spite of Italy's nominally anti-fascist public culture. Those continuities have just become stronger. It is a day of shame for Italy.

Nevertheless, the AN has come a long way in 60 years. Its leader, Gianfranco Fini, has discarded the old political garments and led his party towards the centre. He has worked for more than 15 years as Mr Berlusconi's ally. He talks about the need for dialogue with Islam, denounces antisemitism, and advocates a multi-ethnic Italy - positions which Mr Berlusconi, with his populist anti-gypsy and anti-immigrant campaigns and his fondness for soft-core racism, would struggle to match.

Despite its distant liberal origins, modern Italy is historically a rightwing country. Yet it is a very shocking thought that there will be one head of government among the 20 world leaders at the London economic summit this week who has now rebuilt his political base on foundations laid by fascists and who claims that the right is likely to remain in power for generations as a result.


da qui

...e continuiamo pure a dormire sulla pagnotta... L'hanno capito tutti, nel resto del mondo, manchiamo solo noi! Dai che ce la possiamo fare!

domenica 29 marzo 2009

Uva spina / 2


Ieri sera mi sono state donate un bel pò di bellissime piantine provviste di robuste radici che oggi ho provveduto a piantare.
Ormai mi manca proprio poco al termine della siepe!
Vado a studiare...

sabato 28 marzo 2009

Crisi


Ecco una spiegazione semplice semplice dell'attuale crisi. Da qui.

Gira in Rete questa divertente storiella che spiega in parole povere cosa sta accadendo nel mondo della finanza. Ve la traduco.

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Heidi è la proprietaria di un bar a Berlino. Per incrementare le vendite, decide di offrire ai clienti -per la maggior parte ubriaconi perdigiorno- la possibilità di bere pagando in seguito. Tiene i conti su un taccuino, concedendo in pratica agli avventori un mutuo subprime.

Quando la voce si sparge, i clienti affollano il bar di Heidi. Le vendite esplodono. Approfittando della libertà dei clienti di pagare con comodo, Heidi aumenta il prezzo per vino e birra, le bevande più richieste. I suoi profitti crescono.

Un giovane e dinamico consulente della banca locale si accorge che i debiti degli avventori sono una garanzia per il futuro, e così aumenta il credito di Heidi presso la banca. Non ha ragioni per preoccuparsi, dato che vede i debiti degli alcolisti come garanzia collaterale.

Nella direzione generale della banca, esperti di finanza trasformano gli asset del cliente in Bevibonds, Alcoolbonds e Vomitbonds. I bonds sono poi piazzati sul mercato globale. Nessuno capisce cosa significhino i nomi, o come i bonds siano garantiti. In ogni caso, il prezzo continua a a salire e si vendono alla grande.

Un bel giorno, malgrado il prezzo sia ancora in salita, un manager del rischio alla banca (che viene poi licenziato perché pessimista) decide che è ora di richiedere il pagamento dei debiti contratti dai beoni al bar di Heidi.

Ma loro non possono.

Heidi non riesce a ripagare il suo debito bancario e fa bancarotta. I Bevibonds e gli Alcoolbonds crollano del 95%. I Vomitbonds hanno una migliore performance, e si stabilizzano dopo una perdita dell'80%.

I fornitori di Heidi, che le avevano garantito pagamenti posticipati, e avevano investito nei bonds, si trovano davanti ad un disastro. Il fornitore di vino fallisce, e quello della birra viene acquistato da un concorrente.

La banca, invece, viene salvata dal governo dopo frenetiche consultazioni dei leader dei vari partiti, e i fondi necessari per l'operazione di salvataggio reperiti grazie ad una nuova tassa pagata dagli astemi.


Bella no?

Aggiornamento orto: l'uva spina sta mettendo radici e ieri ho messo vari rametti di siepe. Spero che piova!

Aggiornamento pannelli fotovoltaici messi a nord: li hanno spostati e, udite udite, li hanno messi a sud in mezzo ai camini! Se non altro hanno scelto il meno peggio... 'sti architetti...

mercoledì 25 marzo 2009

Esploratore


Un amico mi ha detto che mi vede così, un esploratore, con un lungo cammino avanti a sè.
Poco tempo fa un'altra persona, che stimo molto, mi ha convinto che a questo punto del mio percorso posso togliere l'aggettivo timido.

A esploratore ho sempre associato un lavoro materiale, in stile Colombo e Marco Polo. Mi son ritrovato, però, a sondare, attraverso il dialogo e la compagnia, alcune amicizie.
Lo desideravo, poichè la prima impressione che ho avuto non era corretta, veritiera. Sentivo che c'era qualcosa di sbagliato in quello che pensavo. Non capivo cosa, ma c'era.
Ora ho avuto la conferma.

domenica 22 marzo 2009

Sopra i 2100!


Oggi, nelle ore centrali, il mio inverter segnava la bellezza di 2100 e oltre watt!
Che soddisfazione vederlo "crescere" di giorno in giorno, mano a mano che l'estate si avvicina!

L'altro giorno è arrivata una simil-bolletta dell'enel doveva c'era una semplice sottrazione tra l'energia immessa e quella consumata nel mese di dicembre. Il quattro dicembre, infatti, è stato allacciato alla rete e quindi è venuto alla luce. Sarà un caso, ma è un sagittario, che è il mio ascendente! Come gli voglio bene!

Restando in tema di fotovoltaico e nuove costruzioni, vi scrivo una chicca.
Vicino a casa mia stanno finendo delle abitazioni, due edifici, uno sistemato est-ovest, il più imponente e l'altro nord-sud. Il secondo, perpendicolare al primo, chiaramente, ma staccato, ha qualcosa come 4 camini sul lato sud del tetto.
E nel lato nord (che non è del tutto a nord) stanno installando dei pannelli fotovoltaici.
Io non ho parole.

Fosse una casa vecchia, ok, ma, porca miseria, l'hanno progettata pochi anni fa! Non potevano pensare (anche solo per una lontana eventualità) di fare i camini a nord così da lasciare libero il sud?!?
Mica impostare l'impianto! Semplicemente non mettere i camini là!
Voglio proprio vedere quanta corrente faranno... roba da matti...

L'importante non è leggerli...


"Ho comprato 2 nuovi libri, ma non so quando li leggerò, non ho tempo!"
"Beh, ne hai un casino in lista!"
"Vero, ma l'importante non è leggerli..."

Ad una risposta del genere mi è venuto (e l'ho fatto) da gridare COSA?!? sbarrando gli occhi in stile gufo.
Poi, leggendo le motivazioni di questa frase, ora sono d'accordo.
Ecco l'estratto:

Una biblioteca di casa non è solo un luogo in cui si raccolgono libri: è anche un luogo che li legge per conto nostro. Mi spiego. Credo che sia capitato a tutti coloro che hanno in casa un numero abbastanza alto di libri di vivere per anni con il rimorso di non averne letti alcuni, che per anni ci hanno fissato dagli scaffali come a ricordarci il nostro peccato di omissione.

Poi un giorno accade che prendiamo in mando uno di questi libri trascurati, incominciamo a leggerlo, e ci accorgiamo che sapevamo già tutto quel che diceva. Questo singolare fenomeno, di cui molti potranno testimoniare, ha solo tre spiegazioni ragionevoli. La prima e’ che, avendo nel corso degli anni toccato varie volte quel libro, per spostarlo, spolverarlo, anche soltanto per scostarlo onde poterne afferrare un altro, qualcosa del suo sapere si e’ trasmesso, attraverso i nostri polpastrelli, al nostro cervello, e noi lo abbiamo letto tattilmente, come se fosse alfabeto Braille. Io sono seguace del CICAP e non credo ai fenomeni paranormali, ma in questo caso sì, anche perchè non ritengo che il fenomeno sia paranormale: e’ normalissimo, certificato dall’esperienza quotidiana.

La seconda spiegazione e’ che non e’ vero che quel libro non lo abbiamo letto: ogni volta che lo si spostava o spolverava vi si gettava uno sguardo, si leggeva la bandella di copertina, si apriva qualche pagina a caso, e così poco per volta se ne e’ assorbita gran parte.

La terza spiegazione e’ che mentre gli anni passavano leggevamo altri libri in cui si parlava anche di quello, così senza rendercene conto abbiamo appreso che cosa dicesse (sia che si trattasse di un libro celebre, di cui tutti parlavano, sia che fosse un libro banale, dalle idee così comuni che le ritrovavamo continuamente altrove).

In verità credo che siano vere tutte e tre le spiegazioni che interagiscono tra loro. Si leggono altri libri, senza accorgercene leggiucchiamo anche quello, e anche soltanto a toccarlo qualcosa nella grafica, nella consistenza della carta, nei colori, ci parla di un’epoca, di una ambiente. Tutti questi elementi messi insieme ‘quagliano’ miracolosamente e concorrono tutti insieme a renderci familiari a quelle pagine che, legalmente parlando, non abbiamo mai letto.

Se pertanto una biblioteca serve per conoscere il contenuto di libri mai letti, quello di cui ci si dovrebbe preoccupare non e’ la sparizione del libro bensì quella delle biblioteche di casa.

E ora crescete e fruttificate



Eccola! La piantina di Uva Spina più vigorosa che ho piantato!
Ne ho messe altre 2, ma una mi lascia alquanto perplesso e l'altra... pure.
Dopo l'aggiunta del terriccio e dell'acqua, le ho salutate augurando loro buon lavoro... spero che si diano da fare!
L'anno prossimo ho voglia di provare a riprodurle per talea (che suono soave questa parola!), però senza ormoni.

Lo so, nella foto la mia piantina sembra radioattiva per la luce che ha, ma non è così! E poi anche se lo fosse me la mangio io, l'uva! :-P

Uva spina


Oggi, grazie alla dritta di un gentile compaesano, sono riuscito a recuperare 3 piantine di uva spina!
Sono bellissime! Hanno tantissime spine!
Domani le metterò a dimora nel mio orto coccolandole in modo da farle sentire a loro agio.

giovedì 19 marzo 2009

Foresta?


Giretto nell'orto...
Sono tornato un pò demoralizzato, non perchè abbia trovato una foresta in cui le sequoie erano le cipolle, ma perchè non riesco a capire quali sono le erbe non idonee al consumo e quindi da togliere... Simoneeeeeee!!! Ho bisogno estremo di una consulenza!!!

Tragedie della follia...


Riporto da Crisis questo interessante articolo...


Tempo fa chiacchieravo con un amico. Professore universitario, ricercatore, da trent'anni si occupa di biochimica. A mò di battuta, provai a sondarlo: "Prozac, Ritalin... qualcuno dice che siano dietro molte 'tragedie della follia'. Che ne pensi?"

Ero certa che avrebbe riso dandomi della complottista. Invece, mi lasciò sbalordita. "Lo sanno tutti, nella comunità scientifica", mi rispose come se fosse la cosa più normale del mondo. "L'argomento è tabu, ma è comprovato che alcuni farmaci antidepressivi, e le anfetamine che si danno ai bambini, provocano in molti casi deliri omicidi o pensieri suicidi." Quindi, quando leggiamo di "tragedie della follia", in cui spesso il protagonista viene descritto come depresso... "...Si, probabilmente il suo gesto è un effetto dei farmaci che prende".

Oggi mi sono imbattuta in un articolo di Psiche e Soma (che fornisce l'inquietantissima immagine), riportato anche da Protonutrizione. Due bambini italiani, intorno ai 10 anni, sono stati ricoverati in seguito a manifestazione di tendenze suicide. Entrambi erano in cura con lo Strattera, un farmaco che come il famigerato Ritalin è a base di una delle anfetamine incriminate dal mio amico. L'Agenzia Italiana del Farmaco, che si occupa di farmacovigilanza, ha ritenuto di NON informare la cittadinanza... eppure, in Inghilterra, ben 130 piccoli in "cura" hanno tentato il suicidio.

Indurre artificialmente pensieri suicidi nella mente di un piccino innocente è un crimine orribile, ingiustificabile anche in presenza di qualsivoglia malattia, figuriamoci poi se si tratta di "malattie" delle quali si dubita persino dell'esistenza. Viene da pensare come possiamo illuderci che questa gente, dalle multinazionali agli organismi statali che le proteggono, possano avere a cuore le nostre sorti in qualsiasi situazione di emergenza, crisi compresa, se sono capaci di tanto.

La prossima volta che un ragazzino imbraccia il fucile e stermina i compagni di scuola o che un tranquillo padre di famiglia fa fuori moglie e figli, insomma, prima di pensare al degrado sociale e alle colpe della TV, fate una crocetta sul bloc notes: altre vittime degli psicofarmaci, morte però con un proiettile in testa.

martedì 17 marzo 2009

Consiglio informale


Questo pomeriggio nella casa dei cittadini di Brendola si è svolto un Consiglio Comunale Informale... che cos'è?
Dalle notizie che ho avuto è un consiglio che si tiene quando gli amministratori vogliono rendere noto qualcosa in modo informale, appunto, permettendo a qualche rappresentante della cittadinanza di poter parlare sul tema della serata.
Solitamente si trattano argomenti che stanno a cuore ad un'intera frazione e così via.

Nella mia bellissima cittadina, invece, il consiglio si è svolto a porte chiuse...
Tema: "ampliamento" di un'attività di trattamento inerti (macinatura,...) situata in un luogo decisamente poco idoneo e con una storia di abuso e condono alle spalle.
Sono curiosissimo...

sabato 14 marzo 2009

ATO Valle del Chiampo


Questa mattina sono andato ad un incontro a Castello di Arzignano, rivolto agli amministratori dei comuni interessati. Io rappresentavo il mio gruppo e forse l'intero comune, visto che non c'era altra anima residente a Brendola.

A partire dal prof. Stefano Fracasso, Sindaco di Arzignano e Presidente di questa ATO, è stata illustrato il cammino fatto dalla commissione (3 docenti, uno dell'Università di Padova, uno di Pavia e uno di Trento) nella ricerca di una tecnologia che consentisse un trattamento dei fanghi di conceria dopo la depurazione. Oggi come oggi si essiccano quasi completamente e poi si stoccano in discarica. La soluzione discarica non è più percorribile per legge e l'ultima che abbiamo può incamerare fanghi per altri 5 anni solamente.

Il prof. Paolo Canu, docente di Ingegneria di Padova e membro della commissione, ha riassunto il percorso fatto e ha concluso prendendo in considerazione una sola tecnologia, la pirolisi, cioè un riscaldamento fino a 7-800°C in assenza di ossigeno, in modo che la parte organica degradata dia origine a un cosiddetto singas,cioè una sorta di biogas, penso, e la parte minerale possa venire stabilizzata e stoccata senza pericoli di rilascio. Oltre alla pirolisi anossica, si è parlato anche di una con una piccola parte d'aria, per far si che il processo non risulti endotermico e una con ossigeno puro.

Il problema più scottante di questi fanghi è sicuramente la presenza di cromo trivalente, che in ambiente ossidante (e.g. combustione) diventa cromo esavalente. Per ovviare a questo, quindi, si passa a processi in assenza o quasi di ossigeno evitando appunto che si formi il Cr6.

Oltre ai tecnici si sono succedute persone molto preparate sull'argomento, come il prof. M. Rialfatti, docente di Igiene, presso la Facoltà di Farmacia (di Pd, se non erro) che ha detto una cosa che mi è piaciuta un sacco. Ha ripreso il passaggio in cui il Prof. Canu ha scartato i processi di combustione, anche se un'azienda aveva proposto l'abbattimento del Cr6 nei fumi, dicendo che il problema è bene risolverlo a monte, cioè non produrre Cr6. Mi vien da fare lo stesso pensiero per i rifiuti: prima di parlare di differenziata, pensiamo a fare meno rifiuti (non comprate i salumi tagliati nelle vaschette di plastica!!!), poi parliamo di differenziata e poi, come ultimo step, pensiamo a quello che non si può riciclare.

Infine si è parlato di tempistica. Al contrario della solita marcia ridotta nel pubblico, questo processo sarà molto velocizzato poiché la regione ha fatto una certa operazione di recupero di fondi dal ministero, che però deve essere “ripagato” con concretezza.

Non mi dilungo oltre, anche se ci sarebbe da scrivere per un'altra mezz'ora.


Per concludere, devo dire che questa mattina ho passato tre ore ad ascoltare e non mi è mai venuto sonno! Davvero interessante!


lunedì 9 marzo 2009

Lettera di Valerie

Non mi stancherò mai di guardare questo meraviglioso film, bello alla stregua di Matrix. E tremendamente sempre più reale, mano a mano che il tempo passa.

So che non posso in nessun modo convincerti che questo non è uno dei loro trucchi, ma non mi interessa. Io sono io.
Mi chiamo Valerie. Non credo che vivrò ancora a lungo e volevo raccontare a qualcuno la mia vita. Questa è l'unica autobiografia che scriverò e … Dio… mi tocca scriverla sulla carta igienica.
Sono nata a Nottingham nel 1985. Non ricordo molto dei miei primi anni, ma ricordo la pioggia.
Mia nonna aveva una fattoria a Totalbrook e mi diceva sempre che "Dio è nella pioggia".
Superai l'esame di terza media ed entrai al liceo femminile. Fu a scuola che incontrai la mia prima ragazza: si chiamava Sara. Furono i suoi polsi… erano bellissimi. Pensavo che ci saremmo amate per sempre. Ricordo che il nostro insegnante ci disse che era una fase adolescenziale, che sarebbe passata crescendo. Per Sara fu così, per me no.
Nel 2002 mi innamorai di Christina. Quell'anno confessai la verità ai miei genitori. Non avrei potuto farlo senza Chris che mi teneva la mano. Mio padre ascoltava ma non mi guardava. Mi disse di andarmene e di non tornare mai più. Mia madre non disse niente, ma io avevo detto solo la verità, ero stata così egoista? Noi svendiamo la nostra onestà molto facilmente, ma in realtà è l'unica cosa che abbiamo, è il nostro ultimo piccolo spazio… All'interno di quel centimetro siamo liberi.
Avevo sempre saputo cosa fare nella vita, e nel 2015 recitai nel mio primo film: "Le pianure di sale". Fu il ruolo più importante della mia vita, non per la mia carriera ma perché fu lì che incontrai Ruth. La prima volta che ci baciammo, capii che non avrei mai più voluto baciare altre labbra al di fuori delle sue.
Andammo a vivere insieme in un appartamentino a Londra. Lei coltivava le Scarlett Carson per me nel vaso sulla finestra e la nostra casa profumava sempre di rose. Furono gli anni più belli della mia vita.
Ma la guerra in America divorò quasi tutto e alla fine arrivò a Londra.
A quel punto non ci furono più rose… per nessuno.
Ricordo come cominciò a cambiare il significato delle parole. Parole poco comuni come "fiancheggiatore" e "risanamento" divennero spaventose, mentre cose come "Fuoco Norreno" e "Gli articoli della fedeltà" divennero potenti. Ricordo come "diverso" diventò "pericoloso". Ancora non capisco perché ci odiano così tanto.
Presero Ruth mentre faceva la spesa. Non ho mai pianto tanto in vita mia. Non passò molto tempo prima che venissero a prendere anche me.
Sembra strano che la mia vita debba finire in un posto così orribile, ma per tre anni ho avuto le rose e non ho chiesto scusa a nessuno.
Morirò qui… tutto di me finirà… tutto… tranne quell'ultimo centimetro… un centimetro… è piccolo, ed è fragile, ma è l'unica cosa al mondo che valga la pena di avere.
Non dobbiamo mai perderlo, o svenderlo, non dobbiamo permettere che ce lo rubino… Spero che chiunque tu sia, almeno tu, possa fuggire da questo posto; spero che il mondo cambi e le cose vadano meglio ma quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò, e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai… io ti amo, dal più profondo del cuore… Io ti amo.
Valerie

domenica 8 marzo 2009

Seedsaver


Se va tutto bene, diventerò socio di Civiltà Contadina!
Chiaramente per diventare un seedsaver e mantenere la biodiversità vegetale e, ultimo ma non ultimo, per non dare più un soldo alla Monsanto & Co.
Stay tuned!

Chiudo con una massima dal calendario di Frate Indovino:
Se tutto sembra venirti incontro, probabilmente sei nella corsia sbagliata.

Fiori


Con il sole che splende i semi di calendula, nasturzio e pisello che ho messo nel mio orto staranno pensando se sia il caso di darsi da fare!
Martedì mattina, oltre a seminare, ho anche reimpagliato (spero si possa dire così...).
Ora sono alla ricerca di piantine di uva spina, bosso, cotoneaster e ligustro per la siepe. Mio papà mi ha già messo dei rametti di rosmarino che hanno attecchito bene.
Quante cose da fare... però, che soddisfazione veder crescere le mie piantine!

Buona domenica e un augurio alle miss!

sabato 7 marzo 2009

Guerra


Da "L'ombra del vento":

Le guerre negano la memoria dissuandendoci dall'indagare sulle loro radici, finche non si è spenta la voce di chi può raccontarle. Allora ritornano, con un altro nome e un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato.
Queste parole mi fanno paura. La deriva di idee alla quale stiamo assistendo ricalca in modo perfetto quello che l'autore ha scritto.
Tutti i guerrafondai, negazionisti, simpatizzanti dell'estremismo come ultima frontiera per avere più sicurezza, per una vita tranquilla, non hanno mai vissuto sulla loro pelle la mancanza di libertà e le privazioni che i regimi portano.
Chissà dove andremo a finire quando gli ultimi non avranno più voce...

Carezze


Ispirato da "L'ombra del vento":

I suoi occhi vitrei guardavano il vuoto. Clara mi tese la sua mano, voleva vedermi. La accompagnai al mio viso, pensando che non vedendomi non potesse sentire la battaglia di emozioni che aveva luogo nel mio cuore. Chiusi gli occhi, lasciai che la sua mano esplorasse il mio viso sperando che quell'attimo durasse in eterno. Poi me ne andai.
Daniel uscì dalla casa di Don Gustavo con le lacrime agli occhi. Clara era immobile con le mani che le coprivano il volto. Non voleva perdere una di quelle molecole volatili che fino a pochi minuti prima appartenevano a Daniel. Poco a poco il suo profumo si affievolì, ma non la speranza di rivederlo.

Buon WE!

lunedì 2 marzo 2009

Critica e discernimento


Dal calendario di Frate Indovino:
Senza istruzione corriamo il rischio di prendere sul serio le persone istruite.
Che poi, istruite non significa capaci, intelligenti. Significa solo che nel loro cervello sono stoccate una certa quantità di informazioni. Senza dubbio queste info, e il percorso che è stato fatto per accumularle, possono aiutare una certa apertura mentale, ma non è sempre così.

Continua a tornarmi in mente questa definizione di esperto, presa da Crisis:
...di coloro che sanno molto su poco (o, al limite tutto su niente, come diceva un famoso etologo, K. Lorenz).
Spesso mi sento così, uno che sa molto su poco. Quando, ad esempio, mi imbatto in un settore che manco sapevo esistesse oppure quando guardo il mio orto e sento che mi sono tuffato in qualcosa che è mille volte più grande di me e che desidero in qualche modo controllare per soddisfare le mie esigenze. Controllare? No, con questa concezione siamo arrivati all'agricoltura moderna. Meglio è comprendere e lavorare in sinergia.

Sinergia. Cooperazione. Per un obiettivo comune. L'unica possibilità per sopravvivere nel prossimo futuro.

domenica 1 marzo 2009

Complimenti



Pochi giorni fa ho ricevuto questo complimento:

Parlare con te è stupendo, mi apri nuove prospettive.

Penso sia il più bello che abbia mai ricevuto.