martedì 7 dicembre 2010

Margherita Hack vegetariana


«Sono vegetariana. Gli animali sono ormai macchine da carne»
da “Liberazione” del 27/12/2009
di Gualtiero Crovesio
 
Per milioni di italiani, come da tradizione, le feste natalizie sono state occasione per consumare carni di ogni tipo. Per la maggior parte delle persone, infatti, una festa non sarebbe tale se venissero a mancare capponi, polli, capitoni e altri animali di varia provenienza dalle nostre tavole imbandite. Ma ci sono anche centinaia di migliaia di altri italiani, tra vegani e vegetariani, che per fare festa non sceglierebbero mai le carni di altri individui sacrificati per la gioia del palato. In questa particolare categoria di “obiettori di coscienza gastronomici” troviamo, tra gli altri, l’astrofisica Margherita Hack, classe 1922, vegetariana dalla nascita.
Come è diventata vegetariana?
In realtà non ho nessun merito, perché i miei erano già vegetariani. Comunque credo che in ogni caso la carne non l’avrei mai mangiata: mi ripugna che si uccida un essere vivente per mangiarlo.
Come giudica la recente proposta di legge per ottenere l’alternativa vegetariana e vegana nelle mense pubbliche: è una scelta estremista?
Penso di no. Essere vegetariani permette di vivere meglio e risparmiare sofferenze. Gli allevamenti intensivi rappresentano oggi la principale fonte di inquinamento. Ridurre il consumo di prodotti animali farebbe bene all’ambiente e agli animali, molti dei quali sono oramai ridotti a vere e proprie macchine da carne.
Un tempo erano in pochissimi ad adottare la scelta vegetariana: ha avuto problemi di socializzazione per questa sua diversità?
Beh, a scuola si meravigliavano tutti della mia dieta, diversa da quella degli altri. Soprattutto alle elementari. Io poi ho fatto atletica e mi dicevano che sarebbe stato impossibile senza carne, perché si è troppo deboli. Io ho vinto due campionati universitari. Poi la guerra ha impedito lo svolgimento dei giochi europei, ai quali sarei stata tra i partecipanti. Ho sempre avuto più resistenza e migliore salute dei miei coetanei. E anche oggi sto abbastanza bene. Fino all’anno scorso giocavo ancora a pallavolo e due anni fa ho fatto la Trieste – Grado, andata e ritorno, in bici.
Crede che l’antispecismo (la lotta contro le discriminazioni a danno degli animali) abbia a che vedere con l’antisessismo, l’antirazzismo e le altre battaglie contro la discriminazione, o è un paragone sacrilego?
Non è sacrilego. Lo specismo è un’estensione del razzismo. La completa estensione dell’antirazzismo è la lotta contro tutte le discriminazioni. Avere un cervello più complesso ci dovrebbe fare essere più caritatevoli verso i nostri fratelli minori. E poi chi conosce gli animali sa che abbiamo le stesse reazioni, le stesse gelosie, gli stessi affetti. Sono estremamente simili a noi se si pensa alla sfera dei sentimenti
Da donna di scienza, ritiene che a tutt’oggi le pratiche di vivisezione verso gli animali siano utili e necessarie per la salute umana?
Riguardo ai test per i cosmetici, credo siano una cosa talmente inutile che la si dovrebbe eliminare subito. Più in generale ci sono molti casi per i quali si dovrebbe fare a meno dei test sugli animali e usare metodi in vitro. Non dimentichiamo che gli effetti delle medicine sugli animali sono diversi da quelli che si hanno sugli umani. Si pensi al caso della talidomide. Non è detto che ciò che fa male agli animali abbia lo stesso effetto sugli umani e viceversa. In ogni caso nei laboratori si perpetrano spesso degli abusi. Gli animali nei laboratori di ricerca vengono mantenuti in gabbia anche quando non vengono usati e sono costretti a una vita completamente al di fuori della loro natura. Ma ci sono aberrazioni ancora peggiori, se si pensa alla produzione di pellicce.
Il governo di destra sta facendo di più di quello di centro-sinistra su questo tema… Forse c’è ancora l’idea che amare gli animali sia roba da ricchi e da borghesi. Mentre invece gli animali sono spesso veri e propri membri della famiglia e in alcuni casi rappresentano l’unica compagnia per molti vecchi pensionati o per persone sole che vivono con 400 euro al mese.
Oggi gli animali sono soprattutto macchine da produzione. Ma nella storia dell’uomo sono stati anche simboli divini o nomi di costellazioni: che cosa è andato perso?
Nella civiltà contadina c’era maggior vicinanza tra umani e animali. Essi erano una ricchezza ma venivano riconosciuti come esseri viventi. Mentre oggi tanti bambini non sanno neppure da dove viene la carne e la conoscono solo sotto forma di confezione del supermercato. Sarebbe utilissimo portare i bambini a vedere cos’è veramente un macello. Ci sarebbe così molta più sensibilità verso gli animali. E la nostra civiltà sarebbe migliore in generale. Perché chi incrudelisce verso un animale può essere più facilmente disposto a farlo anche verso un essere umano.