martedì 23 febbraio 2010

Disprezzo


Riporto questo articolo e sotto il mio commento.

Da qui

A Vicenza senza paga nel cantiere della base Usa

I ventidue lavoratori di una ditta al lavoro nel cantiere alla caserma Ederle [Usa] di Vicenza, la Tri-Intonaci di Noventa, non ricevono stipendi da otto mesi. E il titolare si è tolto la vita domenica 21

Ventidue lavoratori senza stipendio da otto mesi: è una piccola impresa come altre migliaia, la Tri-Intonaci di Noventa Vicentina, stretta nella morsa della crisi. Con una piccola differenza: a non corrispondere gli stipendi ai ventidue operai in questo caso è il Consorzio Pizzarotti-Pelzinger, che ha subappaltato un lavoro molto particolare, la costruzione della nuova clinica all’interno della caserma Ederle di Vicenza.
La Tri-Intonaci ha ottenuto il subappalto per l’intonacatura della clinica, ma a lavoro fatto la Pizzarotti, non soddisfatta del risultato, ha avviato un contenzioso chiedendo una penale di 65mila euro per il ritardo nella consegna.
Giovedì 18 febbraio i lavoratori avevano protestato davanti ai cancelli della caserma, sostenuti dalla Fillea Cgil. Domenica pomeriggio il titolare della ditta, Giampaolo Trivellin, si è tolto la vita. Non poteva pagare quella penale, spiega nelle sue ultime lettere, ed era angosciato per la sorte dei suoi dipendenti.

Che la crisi colpisca i piccoli imprenditori come gli operai, è un ritornello che nel nord est si sente ripetere da decenni, e anche questa campagna elettorale non sta facendo eccezione.
In questa tragica vicenda si dimostra un ritornello veritiero: tutti sulla stessa barca [con la situazione per gli operai che però ora si è fatta anche più difficile], in un contesto di subappalti fatti a micro aziende «costrette, pur di lavorare, a fare prezzi stracciati, e a risparmiare su tutto, fino a rimetterci» come sottolinea la Cgil. La beffa, però, sta in un altro lato della vicenda: questo è il famoso «indotto» della base americana, il nuovo Dal Molin che «almeno porta lavoro» – come sostengono da quattro anni i «Sì base» – oltre che distruzione ambientale e invasione militare. Di che lavoro si tratti, lo vediamo bene in questa vicenda.
La Pizzarotti di Parma è un colosso dell’edilizia da tempo in affari con gli americani nel nord-est: ad Aviano ha realizzato la «PAHA – Personnel Alert Holding Area», l’area d’imbarco per le grandi spedizioni di guerra in Iraq ed Afghanistan, mentre a Camp Ederle ha costruito, fra le altre cose, un residence per 300 militari statunitensi. Insieme alla clinica, uno dei tanti tasselli per potenziare la presenza Usa in vista del completamento della nuova base al Dal Molin, cantiere ora «impantanato» nell’acqua di falda che risale dopo le migliaia di pali piantati nel terreno per le fondamenta.
Costata 52 milioni di dollari, la nuova clinica Usa [anzi, «Healt clinic», che non sarà gestita dall’Ulss] sarà inaugurata fra pochi mesi e comprenderà posti letto, ambulatori, servizi di odontoiatria, radiologia, farmacia, pediatria, fisioterapia. Per i pazienti americani, si intende, che per interventi più complessi continueranno a rivolgersi all’affidabile ospedale San Bortolo.


Ora posso esprimere tutto il mio disprezzo verso i cinici che riescono a far muovere il criceto sulla ruota (leggi: ragionare) solo quando l'obiettivo è il proprio personale immediato tornaconto. Chi, poverino, non riesce a ragionare meglio di una gallina, che, come tutti sanno, pensa, ma i picchi intellettuali che raggiunge sono "mangiatoia=cibo quindi camminare verso la mangiatoia". Questi poveri cristi non ribattono nemmeno alle obiezioni o, al massimo, riescono a dire "i porta schei!!!". Di fronte a tanta poca lungimiranza mischiata ad abissale ignoranza, degna del leghista medio, le palle cadono e, vista la sfiga che ci attornia, ci vanno anche su per il culo.
Chiedo perdono per la finezza.

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