sabato 14 marzo 2009

ATO Valle del Chiampo


Questa mattina sono andato ad un incontro a Castello di Arzignano, rivolto agli amministratori dei comuni interessati. Io rappresentavo il mio gruppo e forse l'intero comune, visto che non c'era altra anima residente a Brendola.

A partire dal prof. Stefano Fracasso, Sindaco di Arzignano e Presidente di questa ATO, è stata illustrato il cammino fatto dalla commissione (3 docenti, uno dell'Università di Padova, uno di Pavia e uno di Trento) nella ricerca di una tecnologia che consentisse un trattamento dei fanghi di conceria dopo la depurazione. Oggi come oggi si essiccano quasi completamente e poi si stoccano in discarica. La soluzione discarica non è più percorribile per legge e l'ultima che abbiamo può incamerare fanghi per altri 5 anni solamente.

Il prof. Paolo Canu, docente di Ingegneria di Padova e membro della commissione, ha riassunto il percorso fatto e ha concluso prendendo in considerazione una sola tecnologia, la pirolisi, cioè un riscaldamento fino a 7-800°C in assenza di ossigeno, in modo che la parte organica degradata dia origine a un cosiddetto singas,cioè una sorta di biogas, penso, e la parte minerale possa venire stabilizzata e stoccata senza pericoli di rilascio. Oltre alla pirolisi anossica, si è parlato anche di una con una piccola parte d'aria, per far si che il processo non risulti endotermico e una con ossigeno puro.

Il problema più scottante di questi fanghi è sicuramente la presenza di cromo trivalente, che in ambiente ossidante (e.g. combustione) diventa cromo esavalente. Per ovviare a questo, quindi, si passa a processi in assenza o quasi di ossigeno evitando appunto che si formi il Cr6.

Oltre ai tecnici si sono succedute persone molto preparate sull'argomento, come il prof. M. Rialfatti, docente di Igiene, presso la Facoltà di Farmacia (di Pd, se non erro) che ha detto una cosa che mi è piaciuta un sacco. Ha ripreso il passaggio in cui il Prof. Canu ha scartato i processi di combustione, anche se un'azienda aveva proposto l'abbattimento del Cr6 nei fumi, dicendo che il problema è bene risolverlo a monte, cioè non produrre Cr6. Mi vien da fare lo stesso pensiero per i rifiuti: prima di parlare di differenziata, pensiamo a fare meno rifiuti (non comprate i salumi tagliati nelle vaschette di plastica!!!), poi parliamo di differenziata e poi, come ultimo step, pensiamo a quello che non si può riciclare.

Infine si è parlato di tempistica. Al contrario della solita marcia ridotta nel pubblico, questo processo sarà molto velocizzato poiché la regione ha fatto una certa operazione di recupero di fondi dal ministero, che però deve essere “ripagato” con concretezza.

Non mi dilungo oltre, anche se ci sarebbe da scrivere per un'altra mezz'ora.


Per concludere, devo dire che questa mattina ho passato tre ore ad ascoltare e non mi è mai venuto sonno! Davvero interessante!


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