sabato 21 febbraio 2009

Groviglio di pensieri


Oggi non ho un argomento particolare.
Solo un turbine di pensieri, come un fiume in piena, lasciato libero dalla fine degli esami da recuperare dalla triennale.

Tre, però, sono ridondanti.

Il primo è relativo a questo commento sull'economia e i dilettanti che abbiamo al governo:

La verità, preoccupante, è che procedono a tentoni, cercando di raggranellare risorse, risparmi, finanziamenti, che vengono immediatamente buttati in caldaia e bruciati, nel tentativo di mantenere la pressione.

Tutto questo dà una netta impressione di essere in mano a dilettanti, che recitano a soggetto o meglio ancora improvvisano, sperando che una trama con esito possibilmente positiva, emerga via via.


Mercoledì sera a Bologna abbiamo fatto la pizza, siamo andati alla Coop, comprato gli ingredienti nelle prime ore del pomeriggio, impastato e poi mangiato la sera e il mezzogiorno del giorno dopo. Cinque persone, due pasti, 13 euro e poco più.
La sera stessa, mentre una tonno e cipolla scompariva meravigliosamente velocemente, mi sono fermato e ho detto: "Questo è quel che si chiama Decrescita Felice. Io ne sono orgoglioso. Abbiamo fatto qualcosa di bello assieme, preparato, cucinato e mangiato tutti assieme, ognuno mettendo un pò del suo tempo. Con questa azione il Pil diminuisce, confrontato con la pizza da asporto, ma io ne sono contento."
I commenti sono stati vari, ma tutti nella stessa schizofrenica direzione: "Possiamo definirci cattivi consumatori!" e "Così facciamo morire l'economia..."
Alla mia "Se l'economia, come la conosciamo ora, muore, io ne sono felice." la risposta è stata "Siamo in un paese civile e non dobbiamo pensare così!".

Com'è possibile pensare che l'economia attuale possa continuare a vivere? A parte i cicli naturali di nascita, crescita, stasi e morte, direi che semplicemente con un pò di buon senso non possiamo non vedere che più o meno velocemente stiamo andando verso lo stallo.
E non è che ne sia felice, solo che ci sono due modi per affrontarlo:
  • continuare a testa bassa sperando che tutto continui come è sempre stato;
  • alzare la testa, ricercare e portare ad una conversione il sistema, sicuramente difficile, ma meno traumatica rispetto ad una mazzata improvvisa.
E purtroppo mi sembra di essere immobile nella prima posizione.

La seconda cosa riguarda l'acqua.
Da quando ho studiato l'allevamento del coniglio questa cosa mi martella. Negli allevamenti si sceglie di allontanare le deiezioni ogni tot mesi, lasciando delle fosse sotto le gabbie in modo che si raccolga tutto lì, lasciando seccare il tutto. Un'altra possibilità è allontanarle con grossi getti d'acqua quasi giornalieri, ma quest'ultimo metodo non si sceglie mai, poichè si avrebbero bilici di deiezioni super diluite.

E allora, perchè noi lo facciamo? L'acqua dolce potabile è circa il 2% di tutta l'acqua del mondo e noi prima la trattiamo per poterla bere e poi... giù per il water!!!
Litri e litri di acqua potabile che vanno negli impianti di depurazione con un lavoro immane.
Roba da matti!

Collegato a questo c'è il discorso del Dal Molin. Hanno cominciato i lavori, così un bel giorno noi e i nostri figli ci troveremo a combattere perchè gli americani si sono stabiliti quasi nel centro città sopra ad un giacimento d'acqua fra i più grandi d'Europa. E ci sono quelli che parlano di indotto economico. Ma siete rincoglioniti? Quanto costerà l'acqua quando ce l'avranno solo loro? Ma tanto, chissenefrega, è un problema che si affronterà chissà quando, magari noi non ci saremo più quindi siamo liberi di inquinare e di fregarcene come hanno fatto i nostri predecessori.

Terzo e ultimo, Benigni.
Tutti han detto che è stato formidabile e io, avendolo perso perchè stavo studiando, l'ho cercato su youtube. La Rai, però, l'ha fatto togliere con un reclamo per violazione del Copyright. Scusa? Violazione del Copyright? Sta cosa mi sa da censura...
E cmq sono riuscito a trovarlo (mandando a fanculo mamma Rai!). Potete vederlo qui.

Buon we!

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